HOMEPAGE WEBCAMS TOUR 360° GITE

Oggi nuova solitaria questa volta in Valle Varaita.
Partenza alle 6 precise da Sant'Anna di Bellino.

 

La meta di giornata é il Monte Salza che ancora non ho salito, e poi se avrò tempo e il meteo sarà clemente potrei provare a salire anche il vicino Mongioia.

Risalgo a passo spedito il vallone di Sant'Anna di Bellino, prendo poi il sentiero sulla destra che, superato con una serie di stretti tornanti un costone erboso, porta alle Grange Crosetto e comincia a percorrere il vallone di Rui.

 

Percorso il lungo vallone erboso prendo la deviazione sulla sinistra che sale verso il Bivacco Boerio.

 

Superati anche gli ultimi salti rocciosi alle 8 arrivo al bivacco.

 

Da qui si apre la visuale sulla parte alta del vallone: una distesa di sfasciumi con a sinistra il Lago Mongioia e al fondo la vetta ancora in ombra del Monte Salza.

 

Riprendo subito il cammino perché voglio arrivare in cima presto per godere del bel tempo che durerà solo poche ore stamattina.

La parte finale del Salza é una rampa inclinata di sfasciumi instabili e faticosi da risalire. E' bene rimanere sulla traccia di sentiero che con una lunga diagonale da sinistra verso destra porta fino in vetta.

 

Alle 8:40 eccomi in cima al Monte Salza.
Ottima visuale sul Monviso che mi osserva dall'altra parte della Val Varaita.

 

Autoscatto col sole in faccia, un grande classico.

 

Il tempo sembra tenere, decido quindi di provare la traversata per cresta fino sul Mongioia.
In una quindicina di minuti si scende al colletto posto tra Salza e Mongioia e da qui osservo la cresta che sale al Mongioia sulla quale ho trovato ben poche recensioni online.

 

Supero il primo torrione caratterizzato da rocce più scure tagliando sul lato settemtrionale (sulla destra) e in breve raggiungo la base del castello sommitale del Mongioia.

 

La salita diventa alpinistica e costringe a una serie di passaggi di arrampicata. Come linea di salita non ho seguito fedelmente la linea di cresta, ma mi sono portato sulla sinistra (versante meridionale) cercando i tratti più accessibili da scalare sui vari salti rocciosi.

Quanto mi é mancata la sicurezza di una corda e di un compagno che mi facesse un po' di sicura!

 

Superato anche l'ultimo risalto eccomi dalla croce di vetta del Mongioie (ore 9:30).

Sono un po' in anticipo sulla mia tabella di marcia, decido allora di allungare un po' la via del ritorno passando ancora per la Testa di Malacosta.

 

Scendo allora al Passo Mongioia posto poo sopra al bivacco Boerio...

 

...e da qui continuo a seguire il filo di cresta a cavallo tra Italia e Francia.

 

Il Malacosta é sempre più vicino.

 

Dopo un ultimo tratto roccioso un po' più ripido eccomi sulla cresta sommitale della Testa di Malacosta (ore 10:45).

 

Sulla cima un nutrito gruppetto di stambecchi sta riposando e si risveglia con un po' di diffidenza quando arrivo.

 

Uno sguardo indietro alla cresta appena percorsa.

 

Ora non rimane che scendere!
Continuo a seguire il sentierino nei pressi della cresta che mi porta con facile discesa al Colle di Malacosta.

Da qui mi butto nel vallone che riporta in direzione di Sant'Anna di Bellino seguendo tracce di sentiero tra le pietraie.

 

Come da previsioni le nuvole cominciano a formarsi e a caricarsi di umidità, ma ormai sono fuori dalle difficoltà e scendo velocemente verso valle.

 

Alle 12:30 sono alla macchina pronto a ridiscendere l'interminabile valle Varaita fino a Cuneo.
Bella gita (sebbene in solitaria) che mi ha permesso di salire due nuovi 3000 delle Alpi Cozie e di tornare sul Mongioia già salito nel 2015 insieme a papà e a mio fratello Luca.