Sono finalmente cominciate le vacanze estive e l'occasione é buona per fare un'uscita in montagna col fratellino che di recente si sta prendendo bene con la mountain bike elettrica.
L'occasione é buona per andare in alta valle Gesso a salire la Testa del Claus, una montagna che ho già salito nel 2015 con Roby, ma sulla quale devo ancora scattare la foto di vetta a 360° per il mio tour virtuale delle alpi marittime.
Alle 7 parcheggiamo il furgoncino a Terme di Valdieri e partiamo con le mountain bike che abbiamo affittato ieri (mountain bike elettriche, va detto) in direzione del Valasco.
La strada non é male da percorrere in bici e dopo una mezz'oretta di salita raggiungiamo il pianoro con l'antica casetta di caccia del re.
In fondo alla vallata già si erge imponente il triangolo roccioso del Claus con la sua parete Nord-Est ben illuminata dal caldo sole mattutino.
La salita continua ora in direzione dei Laghi di Valscura che si raggiungono ancora con una comoda strada militare.
Al bivio di quota 2050m continuiamo sulla vecchia strada militare ormai in disuso trascurando la nuova via che con una serie di tornanti stretti si alza di quota ricongiungendosi poi una settantina di metri di dislivello più in alto.
La scelta si rivela piacevole per il bel panorama, ma la vecchia strada é sempre più dissestata a causa delle frane che di anno in anno martoriano questo tracciato.
Continuando a pedalare, alle 8:30 arriviamo al Lago Inferiore di Valscura, magnifico specchio d'acqua che riempie questo angolo di valle Gesso.
Oggi poi non c'é un filo di vento e la superficie del lago riflette le immagini come un vetro ed é bellissmo ammirarlo man mano che ci alziamo di quota.
Seguiamo ora il sentiero che sale al Colle del Drous, sul confine tra Italia e Francia.
Il fondo della strada militare peggiora sensibilmente e come da programmi una volta raggiunta la Caserma militare costruita nei pressi dei laghi superiori di Valscura, leghiamo le bici al suo interno e continuiamo il percorso a piedi.
Si procede ora su un sentierino ben marcato che punta alla Bassa del Drous.
Dietro di noi compaiono anche gli ultimi laghetti superiori di Valscura che da più in basso rimanevano celati alla nostra vista.
All'ultimo tornante prima della Bassa del Drous si abbandona il sentiero principale seguendo le indicazioni per la Bassa della Lausa, altro colletto tra Italia e Francia decisamente meno agevole il cui sentiero si riduce a vaghe tracce nell'ultima parte di salita al colle.
Poco sotto al passo si costeggiano i resti di una casa matta fatta saltare e ormai ridotta a un rudere di cemento armato luogo di diletto ma anche di riparo per gli stambecchi del luogo.
Risalito con fatica il canale di sfasciumi e pietre raggiungiamo finalmente la Bassa della Lausa e sconfiniamo in territorio francese.
Da qui un comodo sentierino sulla sinistra taglia a mezzacosta il versante meridionale della Cima della Lausa permettendo di raggiungere un ulteriore colletto denominato Bassa del Claus.
Affacciandosi sul versante italiano si ha una meravigliosa vista sul Lago del Claus e sul sottostante pianoro del Valasco.
Qui io e Luca ci concediamo un attimo di pausa per fare qualche foto, sgranocchiare qualcosa e riprendere fiato prima del pezzo finale della nostra gita.
Da questo colletto continuiamo a seguire una traccia di sentiero che dopo una cinquantina di metri in piano comincia a salire in diagonale seguendo una vaga cengia.
La cengia si trasforma in un vago canale e con una serie di balzi rocciosi ci fa risalire ripidamente lungo il fianco occidentale del Claus portandoci su una spalla rocciosa.
Qui le difficoltà diminuiscono e ci si presenta davanti la parte finale della salita: una grossa pietraia che caratterizza la cupola terminale della montagna.
La giornata é limpida e da qui c'é un'ottima visuale su tutte le vette principali della valle Gesso.
Vista l'ora decidiamo di scendere per provare a far pranzo al rifugio del Valasco, magari con un buon piatto di polenta.
Torniamo quindi sui nostri passi dapprima su pietraia, poi percorrendo la cengia-canale a ritroso e il taglio a mezzacosta che ci riporta alla Bassa della Lausa.
Ritornati in Italia ci ricongiungiamo al sentiero che scende dalla Bassa del Drous e in breve arriviamo alla caserma dove abbiamo lasciato le bici.
E' tempo di divertirsi.
La parte di strada fino al Lago inferiore di Valscura non ci permette di andare veloci e anzi bisogna fare attenzione con le bici visto quanto é sconnesso il fondo.
La discesa dal lago al Valasco invece é molto piacevole e permette soprattutto a mio fratello di andare più a briglia sciolta (io invece non sono proprio un asso delle discese in MTB e quindi scendo sempre coi freni un po' tirati).
All'una siamo comodamente seduti alla casetta di caccia del Valasco che ci assaporiamo la nostra polenta formaggio e salsiccia.
La parte più impegnativa della discesa é ormai alle nostre spalle e tra poco rimarrà solo più la comoda discesa verso Terme di Valdieri.
Anche quest'anno sono riuscito a combinare una gita in montagna con Luca e devo ammettere che la modalità bici + alpinismo é davvero comoda soprattutto quando ci sono degli avvicinamenti così lunghi.
Da ripetere sicuramente!