HOMEPAGE WEBCAMS TOUR 360° GITE

E' inizio Luglio e per Giulia é ora di far fruttare l'allenamento di tutte le gitarelle fatte in questi mesi.
L'idea di partenza é di andare a dormire una notte al rifugio Garelli per poi fare un giretto tranquillo l'indomani e scendere. La futura sposa però non sa che in montagna tramo sempre qualcosa!

 

Alle 9 parcheggiamo a Pian delle Gorre e partiamo a camminare con passo tranquillo ma costante.
Dopo un'oretta scarsa arriviamo al Gias Sottano di Sestrera dove il boschetto che ci ha tenuto compagnia finora si dirada lasciando spazio a questo pratone verdeggiante con al centro una casetta e un'ottima fontana alla quale dissetarsi.

 

La marcia procede sempre in direzione del Garelli e prende quota nuovamente all'interno del bosco fino a quando a circa 1700 metri di altitudine gli alberi cominciano a diradarsi e poco oltre la pendenza diminuisce lasciando spazio agli ampi pratoni del Gias Soprano di Sestrera.
Da qui si ha un'ottima visuale sulla parete nord del Marguareis che si mostra al viandante in tutta la sua imponenza, solcata dai canaloni che ne incidono le ripide pareti a strapiombo.

 

Il rifugio del Marguareis si raggiunge dopo un'ulteriore quarto d'ora di cammino.
Sono le 11:30 e tra poco verrà servito il pranzo, ne approfittiamo per metterci comodi sui tavolini esterni del rifugio a goderci il sole e il magnifico panorama.

 

Il pranzo in rifugio per noi significa sempre e solo un'unica cosa: polenta.
E devo dire che quassù la fanno davvero buona tanto che prendiamo il bis e anche un po' di peperonata che accompagna magnificamente il pasto.

 

Ora non resta che trascorrere il pomeriggio a sonnecchiare e a prendere il sole.
Ne approfittiamo per sistemarci su un comodo prato vicino alla stazione botanica che il parco della valle Pesio ha realizzato nei pressi del rifugio e dove (oltre alle specie vegetali presenti in loco) scorrazza un nutrito gruppo di simpatiche gallinelle.

 

Il pomeriggio di inattività mi pesa come sempre, ma sonnecchiando un po' e concentrandomi sulle parole crociate e i sudoku che ci siamo portati dietro il tempo passa e arriva l'ora di cena.
Giulia si sente bene di gambe e allora le faccio la proposta di provare a salire il Marguareis l'indomani. Lei ovviamente é ignara del percorso che ci aspetta e mi dice che ci proverà, ma io so che é alla sua portata e che le piacerà arrivare lassù.
Dopo aver mangiato usciamo ancora a fare un giretto nei pressi del rifugio per studiare il percorso che ci aspetta il giorno dopo e poi a nanna presto!

 

La sveglia del giorno dopo é infatti cattivella (5 del mattino), ma c'é un motivo: le previsioni danno pioggia verso le 11 di mattina quindi se vogliamo finire il giro e tornare in tempo dobbiamo partire presto.

 

L'arrivo di un micino carino comparso dal nulla ritarda ancora di una decina di minuti la nostra partenza con Giulia che si prodiga per sfamare l'animaletto con un piatto di latte caldo recuperato dlla mensa del rifugio.

 

Il micio é sfamato ed é ora di partire.
Sono le 5:45 e il cielo si tinge di rosa all'arrivo dei primi raggi di sole.

 

Seguiamo il sentierino che dal rifugio ci porta in falsopiano (per non dire in discesa)...

 

...fino al laghetto del Marguareis

 

Da qui prendiamo quota salendo lungo un ripido sentierino che sale ai piedi della parete nord del Marguareis.

 

Finché alle 7 non arriviamo al cospetto del canalone dei Torinesi, lungo il quale passa la via normale per salire sulla cima della montagna.

 

Salire il canalone é la parte più faticosa della gita, ma si guadagna quota velocemente e l'ambiente circostante é grandioso!

 

A circa due terzi del conoide detritico il nevaio residuo dello scorso inverno blocca il cammino costringendo a usare ramponi e piccozza, oppure...

 

...si può seguire un recente sentiero attrezzato (sentiero 'Sordella') che sale sulla destra del canale e evita di pestare la neve anche se presenta alcuni passaggi un po' più ripidi rispetto alla via normale.

 

Nei tratti più tecnici é stata resinata un po' di ferraglia nella roccia per facilitare l'ascensione.

 

Il sentiero continua a salire sempre affiancato da una corda o da un cavo metallico in stile 'via ferrata'.

 

Con un ultimo salto roccioso si arriva in una zone di cenge erbose ascendenti verso sinistra che si sfruttano seguendo sporadici ometti che indicano il cammino.

 

Alle 8 arriviamo finalmente al colle dei Torinesi (2450 m).

 

Le difficoltà sono finite e la montagna si addolcisce sul versante francese offrendo graduali pratoni da seguire con comodo sentiero...

 

...fino alla croce di vetta.

 

Sono le 8 e mezza e siamo in cima al Marguareis (2651 m), la regina delle alpi Liguri!
Sotto di noi il tappeto di nuvole continua ad alzarsi e ha già quasi inghiottito la Bisalta, purtroppo non abbiamo molto tempo per goderci la cima.

 

Detto fatto ripartiamo per la discesa dopo una mezz'oretta di permanenza in vetta e alle 9:20 siamo al Colle dei Torinesi da cui prendiamo le cenge del sentiero Sordella a ritroso.

 

Scendiamo il percorso attrezzato con attenzione...

 

...mentre le nuvole continuano a salire e ci ahnno ormai quasi preso.

 

E alla fine come spesso succede in montagna la pioggia arriva in anticipo rispetto alle previsioni.
Per fortuna siamo in fondo al canale dei Torinesi, più in alto sarebbe stato peggio.

 

Il ripido sentiero terroso però non é simpatico da bagnato e dobbiamo fare attenzione ad ogni passo della discesa fino al laghetto del Marguareis.

 

Dalle foto non si capisce, ma siamo sotto ad un diluvio universale dal quale i nostri 'gusci' impermeabili fanno il possibile per proteggerci, ma l'acqua entra comunque da tutte le parti e siamo bagnati marci.
Alle 11 e un quarto arriviamo finalmente al rifugio.

 

Ci lasciamo gustamente andare alle esultazioni del caso.

 

Al Garelli il gestore ha attivato un paio di stufette elettriche per scaldare i vestiti zuppi degli escursionisti che arrivano e noi ce ne impossiamo letteralmente di una per provare ad asciugare qualcosa prima della discesa verso valle che dovremo ancora fare nel pomeriggio.

 

A mezzogiorno un buon piatto caldo di ravioli e carote ci riscalda e ci riempe lo stomaco affamato.

 

La pioggia sembra non smettere più e allora alle 13 decidiamo di cominciare la discesa verso la macchina.

 

Meno male che non siamo più lassù!

 

Per fortuna una mezz'oretta più tardi il meteo comincia a migliorare e qualche timido raggio di sole comincia a far capolino da dietro le nuvole per scaldarci.

 

Alle 15 siamo al Pian delle Gorre.
Gran bella due giorni in quota.
Complimentoni a Giulia che, con mia somma gioia, si sta sempre più applicando in montagna e si accorge che in fondo in fondo anche a lei piace scarpinare su e giù per i bricchi!