E' l'ultima domenica di vacanza, tanto vale usarla per cercare di portare a casa ancora un 4000 soprattutto se ho l'appoggio dell'infaticabile doctor che accetta sempre di buon grado le sveglie ad orari improponibili che caratterizzano buona parte delle nostre gite in giornata.
Eccoci quindi di nuovo nella valle di Gressoney pronti a tornare sul massiccio del Monterosa.
Le temperature oggi sono decisamente bassine e anche le cabine degli impianti di risalita sono completamente ghiacciati all'esterno.
Ma la giornata sembra a dir poco spettacolare e alla partenza della funivia di Nuova Indren già spuntano i Lyskamm.
Ed eccoci arrivati a punta Indren, da qui si parte a piedi.
L'obiettivo della giornata é già ben visibile sulla destra, si tratta di punta Giordani che saliremo percorrendo la cosiddetta Cresta del Soldato.
Da qui ci immettiamo nell'anfiteatro glaciale che ospita il ghiacciaio di Bors he dovremo attraversare completamente per raggiungere la cresta del Soldato che ci porterà in cima alla Giordani.
Lungo il traverso si incontra qualche crepaccio ben visibile soprattutto nella parte alta mentre continue cadute di ghiaccio in scioglimento dalla parete di roccia alla nostra sinistra producono rumori inquietanti, ma per fortuna la traccia passa a debita distanza.
Alle 10 siamo in cresta.
Un po' di nuvole cominciano a salire dal fondovalle, dovremo essere veloci se vogliamo arrivare in cima e goderci un po' di panorama.
Da questo colletto possiamo finalmente toglierci i ramponi e continuare a salire su rocce rotte sempre legati in conserva.
Superata la prima balza rocciosa un breve nevaio interrompe un'ultima volta la salita su rocce, ma una volta superato non si incontra più neve che bagni gli scarponi fino in vetta.
A 5 minuti dall'ultimo nevaio in particolare si incontra questo saltino di granito chiaro che si protegge bene con friend sfruttando una fessura alta alla quale poi ci si traziona per forzare il passaggio e vincere il risalto roccioso.
Mentre saliamo la cresta, alla nostra destra abbiamo una meravigliosa visuale sul ghiacciaio delle Piode e sulla soprastante punta Parrot.
Il morale della squadra é alto e la cresta scorre veloce sotto ai nostri piedi senza grossi intoppi.
Ad un centinaio di metri di dislivello dalla vetta c'é ancora da superare il passo chiave della via, una placca abbastanza compatta di IV grado.
Per fortuna il passaggio presenta un paio di chiodi che permettono di rinviare dove altrimenti non ci sarebbe modo di proteggersi utilizzando friend o nut.
Dopo i primi metri di roccia compatta (dove si rimpiange non poco il fatto di non avere le scarpette di arrampicata ai piedi) si riguadagna lo spigolo di roccia dove é più facile progredire.
Arrivato ad un terrazzino poco più in alto, posso attrezzare una sosta su un paio di blocchi di roccia e recuperare il compagno di cordata.
Oramai le difficoltà maggiori sono superate e percorriamo velocemente gli ultimi metri di dislivello.
Alle 11:20 siamo in vetta alla cima Giordani!
Dalla cima vediamo ora la Piramide Vincent sotto la quale alcune cordate stanno salendo anch'esse alla Giordani lungo la via normale del Ghiacciaio di Indren.
...e poi bisogna rientrare perché le nuvole stanno salendo e la visibilità sta per diventare scarsa.
Comincia la discesa del ghiacciaio di Indren che diventa sempre più crepacciato mano a mano che scendiamo di quota e presenta numerosi punti in ghiaccio vivo.
Guardando indietro la cima Giordani é ora avvolta nelle nuvole quindi ci é andata bene con le tempistiche e siamo ancora riusciti a goderci la bellezza del panorama che offre dalla sua vetta.
Purtroppo la cabinovia che ci farà scendere é ancora chiusa e allora ne approfittimo per mangiare un boccone a un ristorante lì vicino.
Minestrone e toast, il pranzo dei campioni!