Dopo la bella gita di settimana scorsa nel vallone del Migliorero, anche questo sabato torno in valle Stura per una grande classica dello scialpinismo locale: la salita al Monte Oserot.
Appuntamento col doctor a Borgo per fare colazione e leggere qualche relazione e poi su in macchina oltre Vinadio fino alla piccola deviazione che porta a Serre dove parcheggiamo a bordo strada.
Chiudiamo gli zaini, mettiamo gli sci ai piedi e alle 9:30 eccoci in partenza.
Il percorso che seguiremo oggi non sarà la classica salita scialpinistica dell'Oserot da Bersezio lungo il canale Sud-Ovest. Seguiremo invece il vallone di Servagno e la successiva Fonda Oserot attaccando infine lo scivolo Sud-Est della montagna.
Una volta superato l'abitato di Serre la neve comincia a scarseggiare perché stiamo salendo un versante esposto a sud.
Ancora un lungo traverso a mezza costa ci permetterà di immetterci a sinistra nella Fonda Oserot e di ritrovare finalmente un po' di neve continua.
Et voilà, una volta 'girato l'angolo' la neve c'é eccome!
Facciamo una breve pausa per sistemare i mie piedi doloranti (ho dimenticato di mettere i compeed) e poi cominciamo a salire le belle collinette nevose che caratterizzano questo tratto del percorso.
Intorno ai 2550m di altitudine cominciamo a vedere l'Oserot che si é nascosto fino a questo momento.
Per portarci alla base dello scivolo Sud-Est della montagna dobbiamo ancora attraversare a mezzacosta i pendii sulla nostra sinistra.
Dopo una decina di minuti eccoci alla base. Non sapendo come sarà la neve nella parte alta cambiamo assetto aggiungendo i coltelli agli sci e togliendo i pile in previsione di una calda ascesa.
La salita fino al colletto é stancante a causa del sole che ti continua a picchiare addosso, ma una volta al colletto rimettiamo volentieri i pile perché qui tira una bella arietta fresca.
In questa parte della salita ci tengono compagnia tre signori sulla sessantina di cui uno in particolare, parecchio in forma, ci ha tallonati fino a questo colletto, probabilmente stimolato dal sorpasso da noi effettuato ad inizio canale ai danni del gruppetto di sciatori.
Da questo colletto si ha una bellissima vista su Rocca Brancia, dirimpettaia della montagna su cui stiamo salendo e ad essa collegata tramite il Colle Oserot ben visibile al centro della foto.
Col doc proseguo ora verso sinistra fino dove finisce il manto nevoso. Buttiamo l'occhio dietro di noi per ripercorrere l'itinerario seguito oggi e per ammirare Rocca la Meja che ci controlla poco lontano.
Da questo punto mettiamo gli sci a spalle e continuiamo a salire gli sfasciumi a piedi senza grosse difficoltà, ma sempre con attenzione vista la pessima qualità della roccia.
Guadagnando il filo di cresta riusciamo a cambiare versante affacciandoci sul ripido versante Sud che scende diretto in direzione di Bersezio.
Da questo lato é salita un po' di gente oggi e ora stanno tutti facendo pranzo poco sotto la punta in attesa che la neve molli un po' perché a sentire pare sia ancora abbastanza ghiacciata al momento.
Percorriamo ancora gli ultimi metri di cresta che ci separano dalla vetta per poter fare le solite foto di vetta.
Andre fa sempre da fedele sponsor ai suoi K2!
Ci troviamo un angolino anche noi sotto la croce per poter posare gli zaini e sgranocchiare qualcosa.
Sulla cima continua ad arrivare gente e abbiamo anche uno spiacevole episodio di uno sciatore che dalla cima ci fa scendere addosso un bel macigno che mi sfiora gli sci e continua la sua folle corsa giù per il pendio dove al momento per fortuna non sta più salendo nessuno.
Vista la ressa decido col doc che é arrivato il momento di scendere, poco importa se la neve é ancora ghiacciata. Giù dur!
Passiamo con la dovuta attenzione un canale che rappresenta l'unico passaggio possibile per scendere un salto di roccia facendo anche un po' di scaletta sulle lastre rocciose che affiorano (chissà se chi é salito da Bersezio é passato da qui?).
Da qui in giù i problemi sono finiti e continuiamo a scendere senza intoppi lungo la Gorgia della Madonna su neve dura.
A fine gorgia ci teniamo sulla riva orografica destra del fiume (c'é una serie di dighe che crea dei salti a cui fare attenzione) trovando una strada innevata che con qualche curva ci porta in vista dell'abitato di Bersezio.
Da qui pieghiamo verso sinistra sfruttando al massimo gli ultimi pendii. Costeggiamo la statale che scende dal colle della Maddalena togliendoci gli sci per percorrerne l'ultimo tratto a piedi oltre il villaggio Primavera fino alla macchina.