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Continuano le vacanze estive ed é tempo di rispolverare la tenda che da troppo tempo tengo in garage.
Ecco quindi che l'occasione é propizia per tornare in alta val Maira con Giulia a salire qualche altro tremila della zona.
Quando si parte per una due giorni in montagna che non prevede il pernottamento in rifugio, il peso degli zaini levita di conseguenza a causa della tenda, del cibo, e di tutte le cianfrusaglie più o meno utili che ci si porta dietro.

 

Alle 10 di mattina del 19 Agosto eccoci quindi partire a piedi da Campiglione con due begli zaini rispettivamente da 10 e 25 chili.
L'obiettivo é quello di arrivare nel primo pomeriggio sull'altipiano erboso denominato Piano del Vallone che si trova alle pendici del monte Chersogno dove piazzeremo la tenda e ci riposeremo per il resto della giornata.

 

La strada é davvero ottima e in un'oretta circa raggiungiamo il bellissimo borgo di Chiotti a 2000 metri circa.

 

Una volta superato l'abitato la strada continua a salire con qualche tornante fino ad un pianoro erboso dove ci prendiamo un attimo di pausa sedendoci su un grosso masso a bordo strada.

 

Continuiamo a seguire la comoda strada sterrata che come ho già notato l'anno scorso continua fino al colle di Chiosso Est salendo con comodi tornanti.
Da qua abbandoniamo la strada per imboccare un sentierino che ci porterà dapprima al colle di Chiosso Ovest e poi salirà su fino a farci arrivare nel Piano del Vallone.

 

Giulia continua con grinta a portare su il suo zainone!

 

Eccoci al passo di Chiosso Ovest dove la vista si apre sulla magnifica Rocca Gialeo e sull'altipiano che ospita il Lago Camoscere e il Bivacco Bonfante.

 

Si continua a salire i tornanti...

 

...e duecento metri di dislivello dopo eccoci finalmente nel Piano del Vallone!!

 

E' il momento di posare un attimo gli zaini per riprendere fiato e cominciare a cercare un buon posto dove piazzare la tenda.

 

Iniziamo a girovagare per l'altipiano cercando di avvicinarci un po' alla fonte Nera, una sorgente d'acqua nascosta che ci aiuterà a fare rifornimento durante i due giorni che passeremo quassù.

 

Alla fine troviamo il posto perfetto con ottima vista sulle montagne e montiamo la tenda.

 

Il resto del pomeriggio passa in modalità relax tra cruciverba, sudoku e l'attesa dell'acqua che bolla per cucinarci una buona pasta al sugo.

 

Super panorama dal nostro promontorio sul mare di nubi che attanaglia la pianura sottostante.

 

E come dice l'igienista: 'anche se hai uno zaino da 25 Kg lo spazio per dentifricio e spazzolino lo troviamo che poi dobbiamo lavarci i denti!!'
Detto fatto, lavatina di denti prima della nanna :)

 

La stellata che ci accompagna in questa notte di metà agosto mi fa venir voglia di provare qualche scatto, anche se purtroppo i risultati sono ben diversi rispetto a quelli che ottenevo quando portavo ancora con me la fedele reflex...

 

La notte passa velocemente anche se il freddo (soprattutto ai piedi) si fa sentire e ci sveglia di tanto in tanto.
L'alba del giorno dopo é spettacolare, un sole caldo comincia presto a illuminare la nostra tenda mentre io e Giulia facciamo colazione con latte caldo e biscotti.
Oggi ci raggiungeranno Marzio e Erica, due nostri amici che stanno passando le vacanze in alta Val Maira e che oggi verranno a salire il Chersogno insieme a noi.

 

Come da accordi Marzio e Kiki non mancano l'appuntamento e alle 9 precise eccoli che ci raggiungono nei pratoni posti alle pendici del Chersogno.
Dopo i saluti del caso e un attimo di meritata pausa (visto che arrivano direttamente da Campiglione) imbocchiamo il sentierino che sale verso il colle Ovest del Chersogno.

 

Per raggiungere il colle il sentierino risale nell'ultima parte un faticoso canale di sfasciumi, ma alla fine dopo un'oretta scarsa eccoci usciti dalla parte faticosa dell'itinerario.

 

Da qui si comincia a risalire la cresta che porta in vetta zigzagando da destra a sinistra.
Marzio é preso bene e attacca subito il sentiero a testa bassa!

 

La cresta é ripida, ma non é lunghissima e in una ventina di minuti eccoci a percorrere gli ultimi metri di sentiero verso la croce di vetta.

 

Foto di gruppo con i compagni di avventura...

 

...e poi si comincia a tornare sui propri passi...

 

...fino alla tenda dove le nuvole cominciano ad arrivare ad ondate spinte in alto dal caldo di questo primo pomeriggio.

 

Kiki e Marzio ci salutano e cominciano a scendere verso valle prima che il meteo peggiori e ci sia il rischio di prendere un po' di pioggia.
Io e Giulia invece abbiamo ancora in mente di salire Rocca la Marchisa, ultimo tremila del trittico di Elva che ci manca quest'anno.

 

Detto fatto chiudiamo di nuovo la tenda e cominciamo a muoverci in direzione del bivacco Bonfante. Lasciamo il sentiero poco dopo prendendo una deviazione a sinistra che sale in direzione della nostra meta.

 

Il meteo non accenna a migliorare e qualche dubbio ci viene se valga la pena continuare con questi nuvoloni.

 

Una volta però he raggiungiamo il Colle delle Sagneres (2887 m) non si può più tornare indietro perché il grosso della salita sembra esser fatto.
Prendiamo allora una leggera traccia di sentiero che taglia sulla sinistra un primo salto roccioso. I passaggi non sono molto sicuri e col sennò di poi valeva la pena perdere qualche metro in più per passare più in basso su cenge erbose più affidabili. Riguadagnato il filo di cresta raggiungiamo una nuova sella con un evidente ometto di massi.

 

La nebbia nasconde il prosieguo del percorso e tra di noi ci diciamo che ormai manca poco, ma in realtà la cresta della montagna continua a prendersi gioco di noi con la complicità della nebbia e ogni volta che superiamo un rampa di rocce ed erba ne spunta una nuova tra la nebbia.

 

Giulia tiene duro e procede spedita verso il secondo tremila della giornata.

 

Dopo l'ennesimo salto della cresta giungiamo in vista dell'ultima pietraia che conduce sulla cima della montagna.

 

E alle tre e mezza del pomeriggio eccoci in cima alla Rocca la Marchisa (3.072 m).
La mia faccia tradisce un po' di stanchezza viste le intense giornate passate in montagna in queste vacanze e soprattutto il peso dello zaino portato ieri.

 

Grande soddisfazione per Giulia che comincia a prendere il ritmo su queste salite un po' più lunghe ed é al suo terzo tremila della stagione.
Il panorama che si gode dalla cima non é certo quello che c'era stamattina sul Chersogno, ma quello che conta é il risultato no?

 

Per scendere seguiamo vaghe tracce tra i pendii rocciosi prima e poi erbosi che alla fine ci riconducono al sentiero principale che ci riporta prima alla Fonte Nera e poco dopo alla tenda.

 

Sono le cinque del pomeriggio e il programma prevederebbe di dormire una seconda notte in tenda per scendere poi con calma a valle domani mattina.
Il brutto tempo e l'idea di un'altra notte al freddo ci fanno però prendere la decisione di ridiscendere a Campiglione già stasera.

 

Smontata la tenda ecco che alle sei carichiamo gli zaini (e che zaini) a spalle e cominciamo a scendere sempre accompagnati dalla nebbia che ormai da qualche ora ci segue fedelmente dovunque andiamo.

 

Il Chersogno ci dà un ultimo saluto sfruttando uno squarcio tra la nebbia.

 

Long way down...

 

Chiotti sembra una borgata fantasma, ma per noi é bellissimo averla raggiunta perché significa che siamo già scesi un bel po' e che ora ci aspettano 'solo' più gli ultimi tre chilometri e mezzo di monotona (ma comoda) strada sterrata.

 

Alle 20 giungiamo finalmente in vista di Campiglione...

 

...missione compiuta!
Ottima due giorni in quota anche se probabilmente dovremo rivedere la tenda e il vestiario per essere meglio attrezzati ad affrontare le future fresche notti da passare in quota!