L'ultimo giorno di lavoro faccio il frescone e mi prendo il pomeriggio libero per anticipare di qualche ora le vacanze e fare un po' di montagna.
Con Andrea risaliamo in macchina il Piemonte fino in Val d'Aosta dove imbocchiamo e percorriamo l'eterna Valle di Gressoney fino a Staffal.
Fatto il biglietto per gli impianti di risalita carichiamo armi e bagagli in cabinovia e cominciamo a prender quota.
L'obiettivo di questa due giorni é ambizioso: traversata dei Lyskamm da Est verso Ovest dormendo alla Capanna Gnifetti e scendendo dopo la traversata al rifugio Quintino Sella.
Eccoci a Punta Indren. Le condizioni del Ghiacciaio che scende dalla Cima Giordani sono a dir poco inquietanti col ghiaccio vivo che affiora solcato da ruscelletti di acqua che lo scavano in superficie con mille rigagnoli.
Con cautela seguiamo la traccia tagliando su per roccette appena possibile. Sfruttando un sentierino che sale deciso sbuchiamo sopra la bastionata rocciosa già a monte del rifugio Mantova.
Seguendo ancora la traccia nella neve e superando un breve tratto attrezzato a gradoni come una ferrata, in breve giungiamo al Rifugio Gnifetti mentre comincia a nevischiare.
La vista sul ghiacciaio che si ha dalla stanza é sempre emozionante.
Ci sentiamo relativamente bene nonostante l'incremento di quota preso velocemente a causa delle funivie e dopo un'abbondante cena in compagnia di una vivace tavolata (2 svedesi, due francesi e una coppia di italiani) andiamo a dormire con la pancia piena e un po' di apprensione per la gitona di domani.
La traversata dei Lyskamm é infatti abbastanza delicata poiché si svolge a tratti su esile cresta e il rischio di trovare qualche tratto ghiacciato o del vento in quota é più che reale e complicherebbe non poco le cose per due alpinisti della domenica come me e il Doc.
Sveglia alle 4:30, colazione veloce e alle 5 precise si parte legati, ramponi ai piedi per risalire il ghiacciaio in direzione del Colle del Lys.
Dopo un'oretta di cammino il buio comincia mano a mano a lasciar spazio ai primi chiarori e davanti a noi comincia a delinearsi in lontananza la cresta Sella al Lyskamm Orientale
Alle 6:30 siamo all'attacco della cresta, ma il vento che a tratti ci ha accompagnati fino a qui non accenna a diminuire, anzi, una volta raggiunto il colletto all'attacco della cresta si intensifica generando piccoli mulinelli di neve.
Alla fine anche Andre é d'accordo sull'abbandonare la missione per ripiegare su qualcosa di più tranquillo anche in presenza di forte vento.
Tornando sui nostri passi ci dirigiamo verso il Colle del Lys dov'é già arrivata qualche cordata che approfitta dei primi raggi di sole della giornata per fare una sosta.
Puntiamo ora verso la Punta Parrot posta sotto la Punta Gnifetti e separata da questa dal Colle Sesia.
La nostra idea é proprio quella di salire la vetta dal Colle Sesia poiché sembra la via più sicura.
Purtroppo un'altro intoppo ci aspetta 100 metri sotto la vetta: un tratto ghiacciato abbastanza verticale ci sbarra la strada.
Il vento di stanotte ha evidentemente spazzato il ripido versante scoprendo il ghiaccio sottostante.
Ovviamente non ci arrendiamo e due piccozze alla mano proviamo a cominciare la salita, ma fin dai primi metri ci é chiaro che una scivolata in questo tratto ci farebbe cadere lungo la ripida parete Sud-Est del massiccio.
Il rischio é troppo grande (e la vetta non così ambita) quindi a malincuore per la seconda volta siamo obbligati a fare dietrofront per tornare al Colle del Lys.
Vediamo qualche cordata che a fatica sta cercando di salire sulla Ludwigshohe, oggi il vento sta proprio rovinando tutto. Pecccato perché il meteo invece sta tenendo alla grande.
La stanchezza comincia anche a farsi sentire e alla fine decidiamo di ripiegare sulla Piramide Vincent, almeno di oggi un 4000 lo portiamo a casa!
La salita degli ultimi 200 metri di dislivello che portano alla vetta li sentiamo tutti, ma alla fine alle 9:15 siamo finalmente in vetta alla Piramide Vincent (4215 m).
La giornata é bellissima e guardare verso i Lyskamm che si trovano proprio di fronte a noi fa male.
Sarà per la prossima volta, tanto da lì non si muovono :)
Alle 10 arriviamo al rifugio dove abbastanza stanchi ci corichiamo sulle terrazze assolate a dormicchiare un po'.
Non abbiamo neanche voglia di mangiare e alla mezza cominciamo a scendere verso le funivie che da punta Indren ci riporteranno alla macchina.