E' l'ultimo weekend di Marzo, é già un bel po' che non nevica e la neve é ovunque ben assestata.
Prendo il coraggio a due mani e propongo all'infaticabile socio di andare a provare la Maledia con gli sci!
Andrea é preso meglio di me quando si parla della Valle Gesso e allora ecco che sabato mattina parcheggiamo a San Giacomo di Entracque e ci prepariamo alla lunga sfacchinata che ci aspetta.
Vista l'assenza di precipitazioni dell'ultimo mese ci toccherà portare sci e scarponi a spalle fino al Pra del Razour e probabilmente anche oltre.
Alle 6e30 passiamo di fianco alla casetta dei salesiani dove ho passato tante estati in campeggio come animato prima e come animatore poi.
I tornanti nella faggeta passano veloci chiacchierando e fantasticando sulla neva che troveremo oggi e su tante altre gite che abbiamo in mente di fare quest'estate.
Infine all'alba delle 7 ecco il Pra del Razour con i primi raggi di sole che illuminano i pendii nevosi che dovremo risalire oggi per raggiungere la Maledia che ancora si nasconde dietro alla barriera rocciosa del Caire Muraion.
Il fiume che scorre a centro pianoro é bello impetuoso e il ponte che nella stagione estiva aiuta ad attraversarlo giace ancora smontato sulla riva sinistra.
Con Andre passo un buon quarto d'ora a cercare un punto favorevole per l'attraversamento, poi Andre si scoccia e passa di forza il passaggio nei pressi del sentieri bagnandosi un piede. Io provo a scendere ancora un po' verso valle e sfruttando un asse marcio parzialmente coperto dall'acqua del torrente riesco miracolosamente ad attraversare il rio indenne.
Il doc dà un'occhiata al piede e mi conferma che la situazione é sotto controllo e possiamo continuare.
Continuiamo lungo la riva destra del vallone prendendo il bivio che sale verso il Lago Bianco del Gelas.
La strada é sbarrata dalla neve che copre il sentiero e ci porta a salire dritto per dritto nella boscaglia perdendo il sentiero e ritrovandolo parecchio più in alto all'altezza del gias Pantacreus dove la strada spiana e il sentiero torna visibile.
Seguendo il sentiero arriviamo alla gorgia di Pantacreus che si evita stando alti sulla destra. La neve qui diventa dura quindi mettiamo i ramponi sugli scarponi per non scivolare sulle lingue di neve che coprono il sentiero.
Superata la gorgia continuiamo a risalire verso sinistra la neve fino a quando il manto diventa continuo e ci convince a mettere scarponi e sci ai piedi.
Fin da subito mettiamo i coltelli agli sci perché la neve é decisamente dura e spesso ghiacciata.
La salita procede lenta ma costante. Puntiamo verso l'evidente passo Soprano del Muraion che già qualche hanno fa ho attraversato con Giulia durante la traversata dal Soria al Pagarì.
Una volta arrivati ad un centinaio di metri di dislivello dal passo pieghiamo decisamente a destra per salire in direzione del Lago Blu.
Con un'ultima serie di curve arriviamo nella conca che ospita il Lago blu.
Qui ci prendiamo una buona mezz'oretta di pausa per sgranocchiare qualcosa e soprattutto per ammirare il paesaggio!
Alzando lo sguardo notiamo che ci aspetta ancora un bel salto di neve e poi lassù dietro le ultime cunette di neve dovrebbe trovarsi la nostra meta.
Stringiamo i denti e ripartiamo. Nella parte alta troviamo purtroppo neve fresca che rallenta non poco la notra ascensione, ma il doc tira dritto e traccia eroicamente le curve.
Posiamo gli sci all'altezza del canalino della Maledia e tiriamo nuovamente fuori ramponi e piccozza per affrontare l'ultima parte della salita.
Prendiamo il classico canalino di sinistra che é ancora ben innevato e dove gli alpinisti passati in precedenza hanno già lasciato una comoda traccia di salita nella neve dura.
Un'ultima cinquantina di metri salendo a quattro zampe ed eccoci in cima alla Maledia! Panorama sempre stupendo da questa cima.
La giornata di oggi poi ci concede una vista sconfinata sia sulle nostre montagne che sulle cime francesi.
E' ormai l'una ed é giunto il momento di tornare sui nostri passi per cominciare la discesa.
Scendendo l'occhio ci cade sulla bella cresta della 'Traversata degli Italiani' che toccando cima Borello e Chafrion porta al Balcone dei Gelas e da qui in breve sul Gelas stesso.
Una volta tornati alla base della montagna e recuperati gli sci ragioniamo sul percorso di ritorno.
Dopo aver rimuginato un po' decidiamo di puntare in direzione del rifugio Pagarì scendendo il ripido canalino della Maledia.
Il canale é già in ombra e la neve é un po' ghiacciata, ma con un po' di cautela si scende e poco dopo eccoci al rifugio!
Dopo una breve pausa sotto al rifugio per sgranocchiare un panino continuiamo la nostra discesa verso il Pra del Razour.
I breve eccoci al Passo Sottano del Muraion.
E' incredibile pensare quanto tempo ci vada d'estate a scendere questo tratto... Invece con gli sci dal rifugio a qui bastano 20 minuti senza neanche correre troppo!
Infine rieccoci al Pra del Razour, siamo scesi il più possibile sfruttando tutte le macchie di neve, ma da adesso si ricomincia a camminare a piedi.