Anche questo sabato continua la sessione di arrampicata settembrina con Andrea.
Oggi siamo tornati in Val Maira per salire la Via Bonelli alla Rocca Provenzale.
Siamo partiti un po' troppo presto per la stagione, ma il cattivo meteo previsto per il pomeriggio ci ha spinti a fare questa scelta.
Alle 8 precise io e il Doc imbocchiamo a piedi il ripido sentierino che sale verso il Colle Greguri.
Il sole é ancora nascosto e fa freschetto, ma lo spettacolo dei primi raggi di sole sull'alta Val Maira é sempre suggestivo.
Finalmente alle 9 siamo all'attacco della via. Ci imbraghiamo con calma e poi Andre parte a scalare la prima lunghezza.
La via risale inizialmente alcune placche inclinate che portano ad un piccolo diedro di un paio di metri superato il quale si giunge ad un alberello sul quale si può attrezzare la prima sosta.
Raggiungo Andre e passo davanti per aprire il secondo tiro. Seguo inizialmente una piccola cengia verso destra fino a raggiungere una spaccatura della parete che sale verticalmente. Salendo la spaccatura incontro qualche sporadico chiodo fino a che non raggiungo la sosta da attrezzare su due chiodi.
Mentre Andre mi raggiunge arrivano anche altri due ragazzi alla base della via.
Andre arriva in sosta e riparte per la terza lunghezza. Si continua a risalire la fessura fino ad un ostico tettino di roccia, che una volta superato permette di raggiungere in breve la sosta successiva.
Risalgo anch'io la lunghezza e riparto per il quarto tiro che percorre integralmente una nuova grossa spaccatura che solca la parete piegando verso sinistra. Vista l'assenza di chiodi in questo tratto preferisco mettermi direttamente all'interno della fessura e strisciarci dentro fino ad uscire su una comoda cengia in corrispondenza della sosta.
Andre mi raggiunge poco dopo in uscita dalla spaccatura.
La parte più difficile della via é terminata, da qui in avanti ci rimangono 4 tiri di circostanza con qualche passo di III che ci permetteranno di arrivare sulla via normale di salita alla Rocca Provenzale.
Seguiamo ora una cengia erbosa verso destra caratterizzata da qualche breve salto di roccia. Alla fine della cengia si raggiunge un pratino erboso che termina contro un costolone roccioso. Su queste rocce si trovano due chiodi che permettono di attrezzare la sosta del sesto tiro.
Andre torna avanti per salire il settimo tiro. Si risalgono dritto per dritto le placche di roccia piegando all'ultimo un po' verso destra per raggiungere un altro alberello dove attrezzare la sosta.
Raggiungo il compagno di cordata e torno davani per l'ultimo tiro della via.
Salgo ancora gli ultimi salti rocciosi senza trovare più chiodi e arrivo sulle cenge erbose dove passa il sentiero della via Normale. Qui attrezzo una sosta su due roccioni e recupero Andrea.
Il tempo sembra tenere quindi mangiucchiamo qualcosa e mettiamo velocemente in ordine il materiale di arrampicata. Lasciamo zaini e corde su un praticello e risaliamo a passo deciso il sentierino che sale sulla Provenzale.
A mezzogiorno preciso siamo in cima alla Rocca Provenzale dove facciamo conoscenza con un paio d francesi dai quali ci facciamo scattare una foto di vetta.
Nuvoloni neri cominciano ad avvicinarsi alla Rocca quindi torniamo velocemente sui nostri passi fino a recuperare gli zaini.
La discesa richiede poi un'attenzione maggiore nella parte bassa dove seguiamo un sistema di placche granitiche abbastanza scoscese e noi abbiamo solo scarpette da trekking che non danno proprio il massimo dell'aderenza su queste rocce.
Arriviamo finalmente sui pratoni basali alle 13:30 e da qui in un altro quarto d'ora alla macchina.
Una birretta alla Foresteria Visaisa é d'obbligo per festeggiare un'altra via salita assieme.