Siamo a fine Settembre e un nuovo weekend di beltempo ci accompagna anche questa volta. Ne approfittiamo allora per salire in Val Maira e tornare in zona Castello Provenzale.
Oggi siamo due cordate, io e Andre andremo a provare la via Balzola mentre Miky e Gianlu proveranno la via Vecchio Scarpone sulla parete Ovest della Rocca Castello.
Si comincia a fare gli scemi di buon mattino e alle 9, parcheggiata l'auto dalla casetta del margaro, partiamo a camminare.
Dopo una ventina di minuti di cammino ecco comparire la Rocca Castello. La giornata sembra promettere davvero bene oggi!
Poco oltre ci separiamo da Miky e Gianlu che devono scendere di qualche decina di metri per raggiungere l'attacco della loro via. Noi invece rimaniamo sul sentiero fino a scavalcare il colle Greguri e scendere qualche tornante in direzione di Chiappera per raggiungere la partenza della via Balzola.
Eccoci alla partenza della via. Il doc insiste per aprire lui il primo tiro e io di certo non mi oppongo memore della fatica che ho fatto ad aprirlo l'ultima volta che ho provato questa via.
Questa volta però si sale organizzati, un solo zaino per tutti e due che porterà il secondo di cordata e via, si parte!
Il primo tiro segue una spaccatura della roccia salendo in diagonale verso destra, si supera un tettino sempre sulla destra poi dopo qualche ulteriore metro si piega a sinistra salendo su roccia abbastanza liscia fino alla prima sosta posta in una comoda nicchia nella roccia.
Passo davanti per aprire il secondo tiro. Volta scorsa salendo da secondo ero rimasto impressionato dal tettino strapiombante che si deve superare a inizio tiro e ora eccoci qua, tocca a me.
Passo lo zaino ad Andre e subito mi sento decisamente più leggero, salgo fin sotto il tettino e con una sgambata verso destra torno in piena parete est. Da qui in su si sale nel piccolo diedro che si trova salendo sulla destra rinviando qualche raro chiodo fino a raggiungere la seconda sosta.
Il terzo tiro tocca al doc che parte a cannone salendo in diagonale a destra fin sotto un tetto di roccia. Dopo qualche tentativo lo supera sulla destra sfruttando una fascia di rocce grigiastre e immettendosi su un serie di salti rocciosi che salendo verso sinistra lo portano alla sosta del terzo tiro.
Da secondo di cordata non é per nulla piacevole affrontare il tettino roccioso con lo zaino a spalle, ma una volta superatolo la linea di arrampicata si addolcisce e in breve raggiungo Andre per una foto dalla terza sosta della via.
Il quarto tiro continua a seguire i salti rocciosi verso sinistra fino a raggiungere lo spigolo della parete dove incontro qualche chiodo e una sosta della via Spigolo Maria Grazia.
La Balzola, però, dopo qualche metro in comune torna a destra verso il centro della parete fino a raggiungere la sosta del quarto tiro posta su una comoda cengia.
Comincia ora un lungo diedro che ci accompagna lungo il 5° e 6° tiro. Andre passa davanti e sale la quinta lunghezza all'interno del diedro raggiungendo la sosta posta sulla parete di sinistra.
Lo raggiungo e proseguo per il sesto tiro che presenta un paio di passaggi esposti ma molto panoramici che mi portano ad uscire dal diedro e a reperire la sosta.
Siamo agli sgoccioli della via, ci tocca ormai l'ultima lunghezza in comune con la via Diagonale Est. Andre la attacca con decisione superando anche il castello roccioso terminale e sbucando direttamente nei pressi della croce di vetta.
In cima facciamo un piacevole incontro con altri amici alpinisti. Facciamo una foto di gruppo e poi ci mettiamo comodi sgranocchiando una barretta e qualche biscotto offertoci da Filippo.
Mentre aspettiamo l'arrivo di Miky e Gianlu ci godiamo il panorama che da quassù é grandioso come sempre. Specialmente oggi il cielo é di un azzurro intenso e si scorge appena qualche rara velatura.
Passa un'oretta e di Miky e Gianlu non c'é traccia. Poco male, noi decidiamo di cominciare a scendere sulle doppie di Solo per Bruna. Tutto sembra filare liscio fino a quando, recuperando le corde dopo la prima calata, queste non si incastrano a metà tra due rocce.
Dopo vari tentativi movimentando le corde come fossimo delle majorette ci arrendiamo alla realtà e risalgo lentamente la parete appena scesa per scastrarle.
Dopo una ventina di interminabili minuti raggiungo le rocce incriminate e una volta sbloccate le corde torno in sosta con Andre. Il peggio é passato, la seconda calata non dà noie come neppure la terza che facciamo sfruttando le corde di Filippo e compare.
Tornati coi piedi per terra recuperiamo il secondo zaino alla base della via e ne approfittiamo per ripercorrere con lo sguardo la linea appena salita.
Michele e Gianluca nel frattempo sono arrivati in cima e li vediamo che cominciano a scendere lungo la parete.
La gita é andata a buon fine, la via é stata chiusa e tornando alla macchina vediamo ancora gli ultimi raggi di sole che illuminano l'impressionante monolite di granito della Rocca.
Un'ultima birretta al bar di Chiappera tutti e quattro insieme é la degna conclusione dell'ennesima bella gita di questa stagione.