INFORMAZIONI:
◆ DIFFICOLTA': PD
◆ PARTENZA: Terme di Valdieri (1400 m)
◆ MASSIMA ALT: Monte Matto - Cima Centrale (3097 m)
◆ DISLIVELLO+: 1850 m circa
◆ MATERIALE: Corda da 60 metri, fettucce
Sabato 28 Ottobre 2017, ore 4 e 30 di mattina ci troviamo io e il doc a Borgo San Dalmazzo dove carico zaino e attrezzatura nella macchina di Andre e ci dirigiamo verso Terme di Valdieri. Come dico da subito ad Andre ho il ginocchio sinistro un po' dolorante a causa di un salto con atterraggio sfortunato fatto qualche giorno prima, ciononostante alle 5 e 15 partiamo a camminare in direzione del Valasco: prima tappa del lungo giro che abbiamo in mente di fare oggi.
Il doc ha recepito bene la mia condizione fisica e mi obbliga a tenere un passo decisamente lento per non affaticarmi troppo ed avere ancora le energie per affrontare la lunga traversata per cresta che ci attende. Sono le 6 circa quando prendiamo il bivio che poco prima del pianoro del Valasco ci fa deviare a destra in direzione del Colle di Valmiana. Il sole é ancora lungi dal sorgere e solo qualche bagliore si intravede mentre il freddo ci attanaglia imperterrito.
Per qualche tornante un gruppetto di tre stambecchi adulti ci precede facendo da apripista, poi finalmente ecco i primi raggi di sole. Alle 9 e 40 siamo al bivio per il Passo di Cabrera e ci concediamo un po' di pausa.
Ripartiamo poco dopo e ci spostiamo nel vallone di Cabrera perdendo una cinquantina di metri di dislivello. Il sentiero non é difficile, ma in alcuni punti delle pietre lisce inducono alla prudenza vista anche la pendenza. Si risale poi seguendo una traccia nella pietraia e in breve si giunge al Passo Cabrera posto tra la Cima Verani e il massiccio di Valmiana.
Dal Passo seguendo dei nuovi bollini di vernice blu scuro risaliamo un primo balzo di roccette poi pieghiamo decisamente a destra abbandonando la traccia per raggiungere i contrafforti della Cima Verani. Alle 10:30 siamo sotto la aparete Nord-Ovest della Cima Verani é una delle poche vie d'accesso praticabili sembra un evidente canalino posto sopra un piccolo colatoio di sfasciumi.
L'attacco é piuttosto verticale, ma ben appigliato quindi saliamo velocemente in libera. Dopo una cinquantina di metri circa la parete finisce e ci immettiamo su un plateau di placconi e roccette abbastanza inclinato che risaliamo tenendoci sulla sinistra e seguendo unalarga cengia che in breve ci porta in vetta alla Cima Verani.
Il momento per il sottoscritto é solenne poiché la Verani rappresenta il penultimo 3000 delle Alpi Marittime della mia collezione e l'ultimo che ancora rimane é la Cima Bobba che si trova proprio dietro di noi in questa foto scattata dalla Verani. Dopo aver sgranocchiato un panino a testa ci apprestiamo a scendere dalla cima Verani fin sulla forcella che la separa dalla Cima Bobba. La discesa richiede di scendere disarrampicando fino su un terrazzino dieci metri sotto l'ometto di vetta, da qui con una doppia di 30 metri si raggiunge lo stretto colletto tra le due cime con gli ultimi 10 metri di calata nel vuoto.
Una volta recuperata e rifatta la corda risaliamo velocemente un canalino di sfasciumi che in breve ci porta sulla Cima Bobba dove facciamo un paio di foto perché la collezione é finita e la soddisfazione é palpabile.
Il panorama é davvero spettacolare. Dietro di noi si vede la Verani da cui siamo appena scesi con dietro la Rocca di Valmiana e più lontano il Malinvern.
Davanti invece si delinea la lunga cresta che dobbiamo ancora percorrere per arrivare sulla cima Est del Monte Matto.
Quindi senza indugiare oltre proseguiamo subito cominciando ad aggirare una moltitudine di torrioni più o meno elevati fino a giungere dopo una nuova calata in corda doppia ad un colletto dal quale la cresta sembra abbattersi e diventare un falsopiano di sfasciumi.
Le energie cominciano a venir meno, ma la Cima Centrale del Matto é sempre più vicina e guardandoci indietro cominciamo a renderci conto della lunga cavalcata sul filo dei 3000 metri percorsa finora.
Dopo esser scesi leggermente sul lato delle Terme di Valdieri ed esser risaliti per un breve camino ci troviamo a dover fare un passaggio leggermente in spaccata per portarci sulla parete della Cima Centrale del Matto che risaliamo ora brevemente fino all'ometto di vetta.
La parte difficile della gita é ormai passata e velocemente scendiamo lungo la via Normale della Centrale del Matto che già avevamo salito insieme l'anno scorso e a metà della cengia inclinata facciamo una doppia di 20 metri circa per portarci sulle roccette sottostanti.
Velocemente guadagnamo il colletto del Matto da cui seguando una traccia nella pietraia arriviamo sulla Cima Est del Matto alle 14:30, fine della traversata!
Dalla vetta é sempre bella la visuale che si ha sul massiccio dell'Argentera ed in particolare sul canalino di Lourousa che scende a picco tra Gelas di Lourousa e Monte Stella, ma che ora é praticamente privo di neve a causa dell'annata particolarmente poco piovosa.
Mangiati gli ultimi panini e prosciugato il fondo delle nostre borracce cominciamo la lunga discesa verso Terme di Valdieri seguendo la via normale coi bollini blu scuro che avevamo seguito stamattina per un tratto.
Impressionante ripassare sotto alla cresta percorsa poche ore prima e rendersi conto di quanto fosse frastagliata e lunga, é il momento di farsi un selfie!
La discesa scorre veloce e in breve ci ritroviamo al passo Cabrera e da qui ci ricongiungiamo con la mulattiera che scende dal Colle di Valmiana.
Il pianoro del Valasco sembra un miraggio lontano, ma alla fine quando i raggi del sole cominciano ad abbandonare la vallata lo raggiungiamo.
Dal Valasco la discesa lungo la strada militare é rapida e dopo 30 minuti circa raggiungiamo la macchina.
In conclusione questa gita é stata ampiamente soddisfacente con un contenuto grado di difficoltà, ma con notevole dislivello. Contando tutti i saliscendi della cresta più il dislivello perso per raggiungere il Passo Cabrera stimiamo un 2000 metri circa di dislivello positivo. Degna conclusione della gita é stata la tappa al bar di Valdieri dove abbiamo festeggiato l'impresa con un buon gelato artigianale. Un grazie al mio compagno di avventura Andrea che come sempre dirotto verso le cime che più mi interessano :D