Ieri sera con Miky ci abbiamo dato dentro di sushi e forse a causa dell'ora tarda o forse a causa degli aromi orientali prendiamo la decisione di tentare la Cresta Sigismondi all'Argentera Sud il giorno seguente. Detto fatto alle 7 di mattina del giorno dopo partiamo belli carichi di attrezzatura dal Pian della Casa del Re.
Di buon passo percorriamo i tornanti che salgono verso il rifugio Remondino rischiarati dalla luce della nostre lampade frontali. Un aereo la cui scia si dirige verso la luna diventa occasione di uno scatto mattutino (oltreché un'ottima scusa per fermarsi qualche secondo a tirare un po' il fiato).
Nel frattempo giunge l'alba e i primi raggi di sole cominciano a illuminare le cime sopra i Laghi di Fremamorta e a rischiarare la vallata permettendoci di riporre nello zaino le luci.
Alle 8 circa raggiungiamo il rifugio Remondino dove ci concediamo una buona pausa seduti sulle gradinate in attesa che il sole raggiunga anche la cresta che dovremo percorrere tra poco. L'attesa é abbastanza lunga, ma una mezz'oretta più tardi i primi raggi cominciano a scaldare la roccia della Cresta Sigismondi.
Rimessi gli zaini in spalla cominciamo a percorrere la conca di detriti che passa alle pendici del Nasta per poi puntare verso il Colle dei Detriti. Il sentiero é cosparso di ometti di pietra, ma uno in particolare attira la nostra attenzione.
Giunti all'inizio della pietraia che conduce al Colle dei Detriti abbandoniamo il sentiero per puntare decisamente a sinistra in direzione del colletto Freshfield posto tra la cima Purtscheller e la punta de Cessole. Dopo una mezz'oretta di salita riusciamo a raggiungere il suo culmine godendo finalmente del primo sole della nostra gita.
Dal colletto la cresta parte subito ripida e abbastanza liscia, ma non demordiamo e legatici ad una decina di metri l'uno dall'altro cominciamo a procedere in conserva lungo la cresta. Miky procede con cautela testando gli appigli uno ad uno.
La cresta ci fa salire in fretta grazie alla sua pendenza sostenuta presentando però allo stesso tempo alcuni passaggi non banali soprattutto se affrontati con gli scarponi da montagna (niente scarpette oggi per procedere più velocemente). Il panorama di cui si gode ripaga appieno della fatica e il sole ora alto rende più gradevole la permanenza in cresta.
Alle 11 e un quarto dopo un ultimo tratto di cresta più detritico e pianeggiante raggiungiamo la vetta della Cima Purtscheller (3040m). La cima é abbastanza aerea in quanto costituita da un semplice tratto di cresta più elevato. Guardando avanti ci rendiamo conto che la via é ancora lunga e che dobbiamo sbrigarci se vogliamo riuscire a finirla in tempo utile.
La cresta diventa ora più stretta ed affilata e spesso ci teniamo uno da una parte e l'altro dall'altro per poter bilanciare eventuali cadute di uno dei due. Alla fine verso l'una e mezza siamo in vetta alla Cima Genova (3191m).
Qui ci concediamo una buona pausa mangiando un paio di panini a testa e facendo volare il drone su e giù per le creste del massiccio dell'Argentera. Durante la pausa constatiamo che la strada per arrivare sulla Cima Sud dell'Argentera é ancora parecchio lunga e vista l'ora e gli impegni che entrambi abbiamo nel pomeriggio decidiamo di calarci sulla cengia della via normale per raggiungere il Passo dei Detriti e da qui ridiscendere verso il Remondino.
Trovata anche la seconda sosta ci caliamo nei pressi della cengia della via Normale all'Argentera Sud e da qui una volta rifatta la corda raggiungiamo in breve il Passo dei Detriti. Mentre ci togliamo le imbragature e l'attrezzatura da scalata scambiamo due parole con una signora francese appena scesa dall'Argentera Sud e che fa corsa in montagna. Ci spiega che deve ancora ridiscendere al Pian della Casa e poi risalire per scavalcare il Colle Ciriegia e tornare in Francia dove ha lasciato la macchina, chapeau!
Comincia ora una lunga discesa su sfasciumi che percorrimo velocemente spesso facendoci aiutare dalla ghiaietta per scivolare giù più velocemente.
Dopo un'ultima sosta al Remondino continuiamo la discesa verso il Pian della Casa del Re accompagnati dai colori dell'autunno che quassù é arrivato in anticipo di parecchie settimane rispetto alla pianura.
Alle 18 arriviamo alla macchina dove ci togliamo gli scarponi con enorme gioia e posiamo gli zaini. Il sole quaggiù é giù sparito e con gli occhi percorriamo i sentieri che risalgono dal fondovalle alla ricerca della signora francese che ci ha preceduti di corsa in discesa e che probabilmente già sta risalendo al Ciriegia. Ancora una volta gita di soddisfazione che ci ha fatto toccare due 3000 in giornata e che ha permesso di depennare altri due tremila dalla mia collezione.