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Venerdì 21 Luglio, sono le otto di sera e con Miky comincio a salire il ripido sentiero che porta verso il Rifugio Bozano.
L'obiettivo questa volta é ambizioso per davvero (almeno per le mie capacità) e non so cosa riusciremo a fare l'indomani, ma l'idea comunque é quella di provare a salire il Corno Stella.
Lo affronteremo dalla via dei primi salitori, la mitica Via De Cessole.

 

Di buon passo raggiungiamo il rifugio dopo un'oretta e un quarto di salita nella nebbia.
Gli zaini sono pesanti, ma nella parte finale del sentiero riusciamo comunque a canticchiare qualche canzone (i noti gusti musicali di Miky ci portano sulle note di 'Venezia Mia').

 

Al rifugio la cena é già iniziata da un po', ma Miky con le sue conoscenze ha convinto l'aiutante del gestore a tenerci qualcosa di caldo da parte anche se siamo in ritardo.
La fatica della camminata é dunque ricompensata da una buona cena calda in compagnia di vecchi amici, tra cui anche Luca e Loris che domani saliranno insieme a noi la Via De Cessole.

 

La sera mi rendo conto che Miky non sa nulla sulla via che percorreremo domani e io ne so poco di più, quindi mi immergo in un'attenta lettura della relazione della via sui libri del rifugio e su una stampa che Luca gentilmente ci lascia.
Loris e Luca approfittano scherzosamente della nostra poca preparazione per fare un po' di terrorismo psicologico sulla difficoltà della salita.
Risultato: io mi prendo un po' male e comincio a studiare i passaggi sui libri, Miky rilassato come sempre si mette a dormire addormentandosi come un sasso nel giro di 5 minuti.

 

Alla fine arriva l'alba del grande giorno. Ci sfondiamo di nutellini e croissant, prepariamo gli zaini, facciamo le foto di rito con l'ardita parete e poi zaini a spalla cominciamo a salire.

 

Arrivare all'attacco della via richiede un avvicinamento di un'oretta.
Per prima cosa si risale la lunga pietraia che conduce a ridosso della parete del Corno Stella.
Una volta finita la pietraia si affronta un salto roccioso di una trentina di metri caratterizzato da placche inclinate miste a ciuffi d'erba.
Superato il salto si guadagna la cengia Mediana del Corno Stella e in breve l'attacco della via situato pochi metri più in alto.

 

Eccoci, siamo all'attacco! Ci imbraghiamo con calma e lasciamo partire la cordata Sales-Molineris che conosce già la via.
Io e Miky partiamo subito dopo. Comincia Miky col primo tiro subito non banale per l'umidità a per un tratto di V grado dove attacchiamo un friend per proteggerci.
Continuo io col secondo tiro decisamente più tranquillo che ci fa salire in diagonale verso sinistra.

 

Miky passa nuovamente davanti attaccando il famoso 'traverso' che quasi pianeggiante ci fa spostare a destra tenendosi sotto un tetto di rocce sospese.

 

Mi scambio nuovamente col compagno di cordata proseguendo il traverso fino ad incontrare la bellissima vena di quarzo che taglia in due la parete.
Da qui prendo un piccolo camino che mi porta alla sosta del quarto tiro.

 

Il quinto tiro ci fa prendere quota dapprima piegando a sinistra, poi di nuovo a destra.
Si supera un piccolo salto di rocce con un po' di atletismo e salendo ancora di una decina di metri si raggiunge la sosta.

 

Ora si deve superare il passo chiave della via, il 'mauvais pas' ovvero una parete di rocce biancastre ripida ma ben appigliata e soprattutto ben protetta a spit e chiodi.
Dalle descrizioni pensavo che il passaggio fosse più delicato, invece una volta cominciato ad aprirlo sono riuscito a salire con discreta tranquillità, complici anche alcune indicazioni di Luca dall'alto.

 

Sul tiro successivo Luca e Loris seguono una linea di spit che punta troppo verso l'alto.
Dopo alcune riflessioni sul da farsi Miky prova a salire la fessura iniziale e poi a piegare decisamente a sinistra per altri 15 metri senza quasi salire.
Mossa azzeccata, trova la sosta poco dopo e anche Luca e Loris si calano ricongiungendosi alla nostra linea di salita.

 

Anche l'ottavo tiro continua in diagonale a sinistra sfruttando esili cenge fino ad uno spigolo di roccia.
Aggirato lo spigolo ci immettiamo in un ampio canale erboso dove attrezziamo una sosta su un grosso masso.

 

Da qui procediamo a vista risalendo il canalone sul suo lato sinistro e superando infine un ripido muretto di rocce.
É fatta! La via é finita e siamo sbucati sul plateau sommitale del Corno Stella.

 

La gioia é tanta, ma il meteo non sembra promettente, quindi dopo qualche foto decidiamo di rinunciare a raggiungere la croce posta poco più in alto e ci concentriamo a trovare le doppie per la discesa.

 

Dopo un buona mezzora di ricerche individuiamo le doppie di 'Barone Rampante' che si raggiungono scendendo su di un esile pianerottolo grazie ad una vertiginosa corda fissa di 3 metri circa.

 

Comincia a cadere qualche goccia, ma scendiamo rapidi sulle quattro doppie da 50 metri e in breve siamo di nuovo sulla cengia mediana.
Continuiamo la discesa con due ulteriori doppie che ci posano sulla pietraia basale. Da qui, una volta riposte le corde negli zaini, scendiamo velocemente fino al rifugio.

 


Che dire, il Corno é il Corno e salirlo per la prima volta é stata un'emozione forte, un grande sogno che si realizza :)
Grazie ancora al mio compagno di cordata Miky e ai mitici Luca e Loris senza i quali probabilmente ci saremmo persi in parete a causa dei rari spit e del percorso non sempre intuitivo di questa bellissima via.