La nevicata in quota di settimana scorsa ha bloccato quasi tutti i tremila delle nostre zone, quindi oggi saliremo l'Asta Soprana, montagna di 2950m che ronza nella testa di Andrea ormai da un po' di tempo.
Come di consueto ci concediamo una veloce colazione all'Orso Bianco di Borgo e alle 7 e mezza partiamo a camminare dal parcheggio di Terme di Valdieri seguendo la mulattiera che porta al rifugio Morelli-Buzzi.
Salendo si affrontano una serie (infinita) di tornanti che fanno prendere quota mooooolto lentamente.
Quando si comincia a uscire dalla boscaglia ecco che compare il Canalino di Lourousa incastonato fra Monte Stella e Gelas di Lourousa (entrambi saliti con Andre qualche settimana fa).
Dopo aver superato un paio di ripiani erbosi compare il Lagarot di Lourousa alimentato dalle nevi dell'omonimo canalino.
Proseguendo ancora per una decina di minuti oltre il laghetto si trova un grosso masso a bordo sentiero con la scritta in giallo 'Asta S' e un altro con una grossa freccia gialla: indicano la deviazione per l'Asta Soprana.
Il sentiero ora non esiste più e si 'naviga' a vista seguendo dei bollini gialli.
Il percorso passa all'interno di un canale di detriti spostandosi poi più sulla sinistra (destra orografica) seguendo una serie di comode cenge erbose.
Dopo un'ulteriore mezz'oretta di cammino arriviamo nella parte alta dell'itinerario.
L'Asta Soprana é bifida, la sua cima Nord si trova poco sopra di noi ed é facilmente accessibile superando una piccola pietraia finale (F+). La cima Sud si trova più a destra e richiede di superare un'esile crestina valutata PD.
Io e Andre cominciamo a raggiungere il colletto situato tra le due cime da cui si gode di una bella vista sull'Oriol ancora parzialmente innevato.
Il dottore si concede di sgranocchiare un panino, mentre io mi mangio una barretta.
Comincia ora la parte alpinistica della via che porta alla cima Sud. Cominciamo superando un muretto di rocce rotte di una quindicina di metri oltre il quale ci si presenta la crestina finale.
Posiamo gli zaini per precauzione e camminando a 'quattro zampe' percorriamo con attenzione la cresta fino alla croce di vetta.
Dalla croce il panorama si apre mostrandoci anche la Cima Mondini rimasta fino ad ora nascosta.
Sono le undici esatte, é ora di farsi un selfie!
Ripercorsa la crestina al contrario e recuperati gli zaini ridiscendamo al colle da cui poi risaliamo brevemente sulla Cima Nord dell'Asta Soprana dove finalmente ci concediamo di mangiar pranzo (ore 11:25).
Dopo i 1600 metri di dislivello dell'andata io e Andre sappiamo che il ritorno sarà eterno quindi cominciamo a scendere a passo spedito.
Scendendo scorgiamo anche il rifugio Morelli che da qui appare minuscolo e il Colle del Chiapous che se oltrepassato ci farebbe scollinare verso il Lago del Chiotas.
Ci ricongiungiamo alla mulattiera, la parte imegnativa della gita é finita e ora si può inserire il pilota automatico che ci riporterà fino alla macchina.